Lo scarto di un impianto ad osmosi inversa, una domanda ricorrente
Gli impainti ad osmosi inversa lavorano sul principio di separare una soluzione ricca di sali da una leggera detta permeato.Generalmente l'acqua leggera è l'obiettivo del trattamento e quindi si deve scartare il concentrato. La quantità di acqua scartata pone alcuni evidenti problemi soprattutto dove l'utilizzo di un impianto ad osmsosi inversa è continutativo. Lo scarto rappresenta un costo ed uno spreco e dove la risorsa fosse limitata un vincolo nella scelta del tipo di trattamento da utilizzare. Ad esempio nelle imbarcazioni, oltre al dissalatore, non vi è altra fonte di approvigionamento ed un impianto ad osmosi inversa protrebbe incidere troppo sul consumo d'acqua.
La quantità di acqua scartata da un impianto ad osmosi inversa dipende dalla tipoliogia costruttiva, dalla qualità delle membrane e dalle pressioni e tempreature di esercizio.
Le membrane ad osmosi inversa diminuiscono la reiezione, ossia lo scarto, con il diminuire delle lora capacità di separazione. Una membrana da 50 GPD, ossia 150 litri giorno circa, riduce la presenza di sali del 95%, con le stesse dimensioni una membranda da 100 GPD abbatte solo il 90% di sali disciolti.
All'aumentare delle pressione e della temperatura lo scarto diminuisce.
Una membrana ad osmosi che lavora a 4 bar con temperatura di 20 °C scarta circa il 90 % dell'acqua in ingresso. Tale soglia scende al 70 % se si raddoppia la pressione.
Alcune tecniche costruttive prevedono un ricircolo, ossia parte dell'acqua scartata viene nuovamente rimessa in circolo con l'ausilio di pompe oppure facendo lavorare in serie più membrane ed alimentando la seconda con lo scarto della priam e così via. Questa tecnica permette di arrivare ad una soglia di scarto pari al 50% con l'inconveniente di diminuire la durata delle membrane in quanto si impaccano prima.
In campo domestico, dove gi impianti di trattamento si utilizzano prevalentemente per l'alimentazione, la questione dello scarto assume una valenza modesta in quanto l'acqua sprecata è poca. Basta interrogarsi su altri usi per capirne la piccola quantità