I costi e le dimensioni delle membrane sono tali che per le utenze domestiche, per l'acqua destinata al consumo umano, si utilizzano degli impianti con accumulo.
La membrana produce poca acqua per volta che viene immagazzinata in un accumulo ( vaso di espansione ). L'

La produzione della membrana osmositica è influenzata da diversi fattori, in primis la pressione di rete e la temperatura dell'acqua. In commercio esistono, per il settore domestico membrane da 50, 75 e 100 GPD ossia le membrane riescono a produrre 50, 75 o 100 galloni al giorno ( Gallon Per Day ) in litri rispettivamente 190, 285, 380 . ( a 4 bar e 25 °C )
Le membrane a 50 GPD sono le migliori come capacità di filtrazione

Gli impianti a produzione diretta non hanno accumulo, l'acqua necessaria viene prodotta all'istante. Per far questo è necessario che le membrane abbiamo uno sviluppo maggiore per assicurare una portata sufficiente, oppure vengono forzate a lavorare a pressioni maggiori.
Gli impianti che sforzano le membrane osmosi, hanno il vantaggio di utilizzare una componentistica di qualità a prezzi contenuti, ( nel mondo la produzione di membrane del tipo 1822 è molto elevata ) ma nello stesso tempo possono avere una durata limitata.
Nel nostro paese parecchie sono le ditte che assemblano la componentistica con le più diverse soluzioni, due membrane in serie ( per recupare parte dello scarto ), due membrane in parallelo, tre membrane di cui due in parallelo e la terza in serie e così via.
Che ci risulti solo Dometic produce un impianto con membrana apposita capace di erogare 3 litri al minuto.
I prezzi di vendita al pubblico non sono giustificati dalla componentistica utilizzata, i costi commerciali influenzano in modo determinante il prezzo finale dell'osmosi inversa a produzione diretta.
Gli impianti a produzione diretta montano pompe a palette o pompe a membrana ( pompe a diaframma ). Le prime presentano lo svantaggio di bloccarsi per l'azione del calcare ( per questo alcune ditte installano prefiltri con polifosfati ), di andare in cavitazione e quindi rovinarsi, ma assicurano una buona prestazione, le altre hanno lo svantaggio di prestazioni inferiori e a volte qualità infufficiente ( durano poco ).
Le schede elettroniche per il controllo degli impianti sono l'incubo dei centri di assistenza.
Vengono montate a bordo macchina con le funzioni le più disparate ( antiallagmento controllo della salinità, contalitri, contatempo, time out, led rossi blu, luci di babbo natale e chi ne ha più ne metta ). Le ditte venditrici per giustificare il prezzo elevato dell'impianto hanno bisogno di arricchire il prodotto e quindi vengono aggiunti i gadget che spesso pongono problemi di funzionamento.
La vendita degli impianti ad osmosi inversa a produzione diretta è purtroppo emotiva, per riuscire a trasmettere emozioni al gruppo di vendita che poi lo riversa al cliente finale si creano impianti sempre più complicati. La voglia matta di erogare acqua osmotizzata con la stessa portata del rubinetto di casa è sbagliata, si costruiscono impianti complessi, fragili e costosi quando una portata di 60/70 litri ora è più che sufficiente per l'acqua destinata al consumo umano.
Una scatola, un eletrovalvola in ingresso, un prefiltro, by pass, pompa a membrana, pressostato di massima e pressostato di minima, tutto a bassa tensione, alimentatore esterno.
Il cliente è informato che l'acqua è molto leggera, che deve aspettare 10 sec prima di utilizzarla.

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